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1 Ottobre 2023 5a Domenica dopo il Martirio (ambr. a)

ArteMusicaPoesia

1 Ottobre 2023 5a Domenica dopo il Martirio (ambr. a)

Tissot – Gesù insegna nella Sinagoga di Cafarnao

V DOMENICA DOPO  IL MARTIRIO DI  SAN GIOVANNI  IL PRECURSORE

Anno A Rito Ambrosiano – (XXVI P.A.)

Amo il Signore e ascolto la sua parola

Festa diocesana di apertura degli oratori

MARTIRIO DI  SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

Anno A Rito Ambrosiano – (XXVI P.A.)

Amo il Signore e ascolto la sua parola

Festa diocesana di apertura degli oratori

Introduzione

«Amo il Signore e ascolto la sua parola»: è il sentimento che accompagna la liturgia di questa Domenica. La parola del Signore è invito a comprendere il senso profondo dei comandamenti di Dio, segni del suo amore che salva. «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente […]; amerai il tuo prossimo come te stesso»: l’amore per Dio e per il prossimo è il principio che unifica tutti i comandamenti e suscita il desiderio di conservare sempre più radicato nel cuore e nella vita l’impegno di unione e di carità, che nasce dalla partecipazione all’Eucaristia. È nell’amore per il Signore che comprendiamo il nostro essere figli di Dio e possiamo aprirci all’amore dei fratelli. Il Padre ci ama per primo e, in Gesù, si fa nostro «prossimo», perché questo stesso amore possa diventare il segno distintivo dei suoi discepoli.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Lc 24, 13-35

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Luca.

In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, il Signore Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. oi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Cristo Signore è risorto!

Rendiamo Grazie a Dio!

Commento al filmato: lo stupendo dialogo fra i due Violini, la Viola, il Violoncello e il Clarinetto nel Quintetto di Mozart, ci introduce in un atmosfera di contemplazionedell’episodio in cui Gesù, con immensa tenerezza e rispetto, si manifesta ai due discepoli che, amareggiati e delusi, si incamminano verso Emmaus.

MESSA NEL GIORNO RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Sal 26 (27), 7-9a

Signore, ascolta la mia voce!

Di te il mio cuore ha detto: «Cerca il suo volto!».

Io cercherò il tuo volto, Signore; non ti celare mai!

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, il Signore ci chiama alla conversione: con fede, riconosciamo i nostri peccati, perché la partecipazione a questa celebrazione ci doni una coscienza pura e un cuore lieto e operoso.

(Pausa di silenzio) 

Tu che ci hai liberato perché       restassimo liberi: Kyrie, eléison.                                              Kyrie, eléison. 

Tu che ci hai lasciato il comandamento nuovo dell’amore: Kyrie, eléison.                    Kyrie, eléison. 

Tu che giustifichi nella fede che opera per mezzo della carità: Kyrie, eléison.                        Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

                                                          Amen.

Commento al filmato:le note “sognanti”, dolenti del Pianoforte in questa “Rèverie” da “Kinderszenen” di Schumann, cantano con grande intensità l’Atto Penitenziale di questa Liturgia.

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo; nella gloria di Dio Padre. Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

O Dio, che hai distrutto per sempre il regno della morte nella passione di Cristo, contro ogni pericolo di ricadere schiavi conferma in noi la grazia della tua libertà; fa’ che ci manteniamo sulla strada della giustizia perché non ci colga l’eterna condanna quando verrà a giudicarci il Redentore, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Dt 6, 4-12

Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore.

Lettura del libro del Deuteronomio.

In quei giorni. Mosè disse:

«Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato, case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: le affascinanti armonie generate dagli Oboe sordini e Salmoè, dal Violino Principale e dalle Viole da Gamba, cantano con toni struggenti l’esortazione di Mosè agli Israeliti: «Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.»nella seconda parte della Lettura, le note possenti, imperiose dell’Organo del Preludio e Fuga di Bach, cantano l’ammonimento di Mosè: «guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile».

SALMO 

Sal 17 (18)

Amo il Signore e ascolto la sua parola.

Ti amo, Signore, mia forza,

Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,

mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;

mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. R.

Signore, tu dai luce alla mia lampada;

il mio Dio rischiara le mie tenebre.

Con te mi getterò nella mischia,

con il mio Dio scavalcherò le mura. R.

Per questo, Signore, ti loderò tra le genti

e canterò inni al tuo nome.

Egli concede al suo re grandi vittorie,

si mostra fedele al suo consacrato,

a Davide e alla sua discendenza per sempre. R.

Commento al filmato: le note gioiose, esultanti di questo splendido Allegro dal Concerto in Do min di Vivaldi, cantano con toni appassionati l’Inno di lode tratto dal Salmo 17 (18) – sullo sfondo le straordinarie immagini del “Cristo in Maestà” di Beato Angelico, il “Cristo Re”di Antonello da Messina e del “Cristo – Giudizio Finale” di Giotto:

«Per questo, Signore, ti loderò tra le genti e canterò inni al tuo nome.»

 EPISTOLA

Gal 5, 1-14

Tutta la Legge trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati.

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Ecco, io, Paolo, vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la Legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla grazia. Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.

Correvate così bene! Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla verità? Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! Un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta. Io sono fiducioso per voi, nel Signore, che non penserete diversamente; ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia. Quanto a me, fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? Infatti, sarebbe annullato lo scandalo della croce. Farebbero meglio a farsi mutilare quelli che vi gettano nello scompiglio!

Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: lo straordinario dialogo del Clavicembalo con il Violino in questo “Allegro” della Sonata di Mozart, canta con armonie affascinanti l’insegnamento di san Paolo ai Galati che va alle radici della nostra Fede:

«Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso.»

CANTO AL VANGELO

Cfr  Gv 15, 12

Alleluia.

Questo è il mio comandamento, dice il Signore:

che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.

Alleluia.

 VANGELO Mt 22, 34-40

Il grande comandamento.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. I farisei, avendo udito che il Signore Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose:

«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: l’Allegro assai della Sonata Pastorale di Beethoven racconta con toni autorevoli, forti, ma appassionati questo grande insegnamento di Gesù ai Farisei che vogliono metterlo alla prova, ma anche a tutti noi che vogliamo seguirlo:

«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.»

DOPO IL VANGELO

Sal 47 (48), 10-11

Abbiamo accolto, o Dio,

la tua misericordia in mezzo al tuo tempio.

Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode

raggiunge i confini della terra;

di giustizia è piena la tua destra.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, con la certezza di essere esauditi, presentiamo a Dio Padre i desideri e le speranze che portiamo nel cuore.

Ascoltaci, Signore!

Per la Chiesa, perché, rinnovandosi nella fede, prosegua sicura e fiduciosa il proprio cammino incontro al Signore: preghiamo.R.

 Per gli Oratori della nostra Diocesi: perché siano sempre autentici luoghi di incontro, di condivisione e di crescita umana e cristiana: preghiamo.R.

 Per noi, perché l’amore che Dio ha riversato nei nostri cuori, diventi principio di azione nella vita quotidiana: preghiamo.R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

O Dio, sorgente inesauribile di ogni bene, ascolta le implorazioni dei tuoi fedeli: ci rianimi l’effusione del tuo amore paterno e ci doni di perseverare nella vita redenta. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

SUI DONI

Infondi, o Dio, nei tuoi figli una grande e forte capacità di amare perché sappiano serbarsi fedeli all’insegnamento del vangelo e possano vivere sempre nella carità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, esaltarti sempre, qui e in ogni luogo, Dio onnipotente e santo.

Da te riceviamo l’esistenza, la forza di agire e la grazia di vivere, e così tu dimostri ogni giorno il tuo amore di padre. Già in questa fuggevole vita ci assicuri e ci anticipi il possesso della ricchezza eterna e, donandoci le primizie dello Spirito che ha risuscitato dai morti Cristo Signore, ci serbi nella viva speranza di partecipare alla gioia senza fine.

Gioiosi per questa certezza, uniti al canto perenne degli angeli, ti eleviamo l’inno di riconoscenza e di lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE Sal 8, 2a

Quanto è grande, Signore Dio nostro,

il tuo nome su tutta la terra!

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

ALLA COMUNIONE Cfr Gv 6, 56

«Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue,

rimane in me e io in lui» – dice il Signore.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

O Dio, Padre nostro, che in questo convito di grazia raduni in un solo corpo i membri della tua Chiesa, donaci di restare in comunione con Cristo nostro Capo, nella fede e nelle opere, e di ritrovarci un giorno tutti partecipi della felicità eterna con lui che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

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