17 Febbraio 2025 6a Domenica del tempo ordinario
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VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d’ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
Colletta
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Commento al filmato:le note sognanti del Pianoforte nella dolcissima “Rèverie”da Kinderszenen di Robert Schumann, ci trasmettono una straordinaria emozione nella lettura di questo ingresso della Liturgia odierna:
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome.
PRIMA LETTURA (Ger 17,5-8)
Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.
Dal libro del profeta Geremìa
Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti».
Parola di Dio
Commento al filmato:le note solenni, severe, dell’Organo nello splendido movimento “Organo Ad Libitum” dal Concerto in Si Magg di Händel, ci trasmettono fedelmente il fermo, rigoroso ammonimento del Profeta:
Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,/e pone nella carne il suo sostegno,/ allontanando il suo cuore dal Signore./ …… Benedetto l’uomo che confida nel Signore/e il Signore è la sua fiducia.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Commento al filmato:le note solenni, austere dell’Orchestra nello splendido “Allegro” del “Concerto grosso fatto per la notte di Natale” di Albinoni, cantano, nella prima parte del Salmo, la beattitudine dell’uomo che confida nel Signore, con la luce che conferisce la splendida immagine di S. Antonio Abate di Beato Angelico:
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,/non resta nella via dei peccatori/e non siede in compagnia degli arroganti,
Nella seconda parte del Salmo, le note “terrificanti”del Fagotto con l’Orchestra, nel movimento “Fantasmi” del Concerto “la Notte” di Vivaldi, ci introducono nell’atmosfera “agghiacciante” della sorte dei malvagi:
«Non così, non così i malvagi,/ma come pula che il vento disperde;»
con l’immagine della “Strage degli Innocenti” di Giotto; sul versetto finale
«poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,/mentre la via dei malvagi va inrovina.»
la musica si fa solenne e le ultime note si chiudono sulla spettacolare immagine del “Giudizio Universale” di Beato Angelico.
SECONDA LETTURA (1Cor 15,12 16,20)
Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Parola di Dio
Commento al filmato:è una forte carica emotiva quella che ci trasmette il solenne annuncio di san Paolo
«Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede.»
le note intense del Pianoforte nel brano “Eintritt – Nicht Zu Schnell”da Waldscenen di Robert Schumann ce lo fanno vivere in pienezza.
Canto al Vangelo (Lc 6,23)
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.
Alleluia.
Oppure: (Lc 6,23)
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate, dice il Signo
VANGELO (Lc 6,17.20-26)
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore
Commento al filmato:è di una bellezza senza tempo questo “Siciliano” del Concerto in Mi Magg di Bach, le note intense del Pianoforte cantano con armonie ineffabili, cariche della tenerezza di Gesù nel Suo discorso della Montagna:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.»
Preghiera dei fedeli
Gesù non ci propone un pensiero consolatorio o una buona filosofia di vita. Egli parla di ciò che il nostro cuore ha sempre cercato: una speranza autentica che non muore.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore rendici beati in te.
- Perché, consci di non essere salvi grazie a noi stessi bensì per dono di Dio, non condanniamo mai gli altri col nostro giudizio. Preghiamo.
- Perché la nostra ricchezza sia sempre al servizio della povertà. Preghiamo.
- Perché capiamo che il significato più autentico dell’essere uomini e l’orizzonte più ampio cui possiamo aspirare consistono nel ricercare te. Preghiamo.
- Perché sappiamo accogliere pienamente la realtà della morte, senza ricercare la fuga della disperazione. Preghiamo.
O Padre, tu sei la luce che illumina ogni momento della nostra vita: aiutaci a non avanzare in essa come dei ciechi che non sanno andare al di là della loro oscurità. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Questa nostra offerta, Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)
Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)
Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fà che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Nel Vangelo di Luca, le beatitudini si rivolgono a coloro che hanno già scelto il Signore, ai discepoli. Seguirlo significa abbandonare tutto (Lc 9,23), rinunciare agli agi (Lc 9,58), essere detestati (cf. Gv 17,14), allontanati dalle cerchie del potere, dai soldi e dall’onore (cf. Gv 16,2). Il credente che riesce dappertutto, che riceve dal mondo ossequi e considerazione, si metta a tremare, si inquieti perché sarà inghiottito e digerito dal mondo che ama possedere (cf. Gv 15,19). Non si tratta di demagogia né di paura della vita. Gesù non è un dotto professore di etica, né un sistematico autore di trattati di morale. La sua predicazione è una denuncia profetica: frasi corte e forti contrasti. Le sue parole rimandano a situazioni correnti: l’abbondanza dei beni, la ricerca insaziabile del piacere, il desiderio del successo e dell’applauso,… tutte queste pretese producono la vanità (danno una falsa sicurezza), rendono orgogliosi (ci fanno credere che siamo più importanti degli altri), divinizzano (molte persone adorano coloro che posseggono e si prostrano davanti a loro), induriscono (rendono incomprensivi e privi di solidarietà), corrompono (finiscono per opprimere, credendo di farlo anche con la benedizione di Dio). Le beatitudini ci avvertono seriamente: stabiliamoci nella verità di Gesù e cerchiamo di non sbagliarci nel momento decisivo.