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26 Febbraio 2023 1a Domenica di Quaresima (ambr. a)

ArteMusicaPoesia

26 Febbraio 2023 1a Domenica di Quaresima (ambr. a)

Botticelli – tentazioni di Cristo

DOMENICA ALL’INIZIO DI QUARESIMA

Anno A – I di Quaresima

Rito Ambrosiano

Misericordioso e pietoso è il Signore

Introduzione

«Lasciatevi riconciliare con Dio […]. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!»: è l’invito che apre e sostiene il grande itinerario quaresimale. La Chiesa ambrosiana inizia oggi, «con animo docile e pronto», il cammino che porta alla gioia e alla vita della Pasqua, lasciandosi guidare dall’esempio stesso di Gesù, che «fu condotto dallo Spirito nel deserto». Proprio l’esperienza del deserto si offre a noi come «momento favorevole» per superare le tentazioni attraverso una preghiera più intensa, l’ascolto prolungato della parola di Dio, il digiuno e «l’esercizio della penitenza e della carità». Esprimiamo quindi il proposito di rimanere fedeli al Signore, perché solo «in Cristo si nutre la fede di chi digiuna, si rianima la speranza, si riaccende l’amore».

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Mc 16,9-16

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Marco.

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, il Signore Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».

Cristo Signore è risorto!

Rendiamo grazie a Dio!

MESSA NEL GIORNO

Commento al filmato: è gioioso, esultante, il canto dell’Oboe, del Fagotto e degli Archi nello stupendo “Andante Molto” del Concerto in Sol Magg. di Vivaldi; il loro canto esprime con armonie a tratti anche concitate, l’Amore e la Tenerezza di Gesù Risorto in queste Sue manifestazioni, prima a Maria di Magdala, poi ai due discepoli sulla strada di Emmaus ed infine «agli Undici, mentre erano a tavola» per dare loro il mandato ad evangelizzare:

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».

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RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Cfr  Sal 102 (103), 8. 10. 13

Pietoso e pronto al perdono è il Signore 

che non ci tratta secondo i nostri peccati,

ma, come un padre perdona i suoi figli,

così è pietoso con noi il nostro Dio.

Nel suo amore, che a tutti è vicino, cerchiamo rifugio

per celebrare con gioia

la pasqua del nostro Salvatore.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle, iniziando con impegno rinnovato il cammino della Quaresima, disponiamo il nostro spirito al pentimento e, riconoscendoci bisognosi del perdono del Signore, invochiamo la sua infinita misericordia.

(pausa di silenzio)

Tu che guidi e sostieni il nostro cammino nel deserto dell’esistenza: Kyrie, elèison.

Kyrie, eléison.

Tu che sei stato messo alla prova e vieni in aiuto a quanti subiscono la tentazione: Kyrie, eléison.                                                                         Kyrie, eléison.

Tu che, in questo tempo santo, ci inviti a purificare il cuore e la vita con sollecitudine più premurosa: Kyrie, eléison.                                        Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

Commento al filmato:le note solenni, maestose degli Ottoni e delle Percussioni nello stupendo Brano dalla Suite “Musica sull’Acqua” di Händel, cantano con toni adoranti, quasi misteriosi  l’Atto Penitenziale di questa Liturgia:

«Fratelli e sorelle, iniziando con impegno rinnovato il cammino della Quaresima, disponiamo il nostro spirito al pentimento e, riconoscendoci bisognosi del perdono del Signore, invochiamo la sua infinita misericordia.»

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Non si dice il Gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Assisti, o Dio di misericordia, la tua Chiesa, che entra in questo tempo di penitenza con animo docile e pronto, perché, liberandosi dall’antico contagio del male, possa giungere in novità di vita alla gioia della Pasqua. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Is 58, 4b-12b

Questo è il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique.

Lettura del profeta Isaia.

Così dice il Signore: «Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: è di una bellezza spettacolare, luminosa, questa “Sinfonia” dal “Saul” di Händel; dopo un’apertura di grande solennità, l’Orchestra si scatena in un caleidoscopio di armonie affascinanti per cantare con il Profeta:

 Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni».

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SALMO Sal 102 (103)

Misericordioso e pietoso è il Signore.

Misericordioso e pietoso è il Signore,

lento all’ira e grande nell’amore.

Non è in lite per sempre,

non rimane adirato in eterno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati

e non ci rapaga secondo le nostre colpe. R.

Quanto il cielo è alto sulla terra,

così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;

quanto dista l’oriente dall’occidente,

così egli allontana da noi le nostre colpe.

Come è tenero un padre verso i figli,

così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R.

Egli sa bene di che siamo plasmati,

ricorda che noi siamo polvere.

Ma l’amore del Signore è da sempre,

per sempre su quelli che lo temono,

e la sua giustizia per i figli dei figli,

per quelli che custodiscono la sua alleanza

e ricordano i suoi precetti per osservarli. R.

Commento al filmato: è di una bellezza incontenibile il dialogo scatenato degli Archi nello splendido, frenetico “Poco Allegro” del Sestetto in Sol M di Johannes Brahms, le sue armonie affascinanti, a tratti dolcissime, su un ritmo di danza e, nel finale, addirittura trsvolgenti, ci fanno cantare con il salmista questo straordinario salmo – riprodotto interamente nel filmato:

Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore.

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EPISTOLA 2Cor 5, 18 – 6, 2

Lasciatevi riconciliare con Dio.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. gli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: nello stupendo “Preludio” in La da “Suite Inglese n. 1” di J.S. Bach, il Pianoforte con le sue note limpide, dolcissime, struggenti, canta l’esortazione di San Paolo“Lasciatevi riconciliare conDio.” nella sua seconda lettera ai Corinzi:

Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. gli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

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CANTO AL VANGELO Cfr  Mt 4, 4

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Non di solo pane vive l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Commento al filmato: «Vieni Dio Creatore, Spirito Santo – Pentecoste» così cantano le note solenni dell’Organo di questo bellissimo “Corale” di Bach

VANGELO Mt 4, 1-11

I quaranta giorni di digiuno osservati da Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: il racconto dei “quaranta giorni di digiuno osservati da Gesù.” e delle Sue tentazioni, è affidato nel filmato alle note maestose, solenni dell’Orchestra nell’imponente “Allegro” del Concerto in Fa min “Brandemburghese” di Bach:

 Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

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Meditazione sul Vangelo di Angelo Casati

Gesù – penso, tutti lo abbiamo notato – fa chiarezza. Fa chiarezza con il demonio. La pagina sembra ricordarci che nessuno è esente dal confronto con la tentazione. Che sta nelle pieghe della vita di ciascuno, nelle pieghe della singola persona e nelle pieghe della società. E ne sentiamo i richiami. Perché le vere tentazioni, quelle importanti- non quelle a cui abbiamo dato molta importanza ma ne hanno meno per il Vangelo- si segnalano per l’ambiguità. Il racconto di Matteo ce lo ricorda: quanta ambiguità nelle parole del demonio! A fronte, impressiona, affascina, il fare chiarezza da parte di Gesù, la sua libertà interiore.

Di questo si sente bisogno, o forse potremmo dire che le persone, quelle più pensose, oggi sentono il bisogno. Un bisogno di verità, di far verità. Matteo sente il bisogno di costruire questo midrash delle tentazioni e di collocarlo tra il Battesimo di Gesù e l’inizio della missione pubblica. Perché? Quasi volesse segnalare un bisogno, da parte di Gesù, di far chiarezza, di fare verità in se stesso, dentro un silenzio, dentro il silenzio immenso del deserto. Perché se non fai verità in te stesso, se non fai verità sul senso della tua missione, la tua “discesa in campo” non porterà salvezza, non porterà crescita di umanità, ma distruzione, crescita di disumanità.

Voi mi capite. Se sono luminoso quando esco, quando esco alla vita ogni mattina, porto luminosità, se sono limpido, porto limpidezza. Ma se sono ambiguo porto ambiguità, se sono corrotto, quando esco, quando esco ogni mattina, quando esco alla vita, porto corruzione.

E allora la domanda, cui non sfuggire nel silenzio della Quaresima, è questa: per che cosa vivo, per che cosa esco alla vita ogni giorno, che cosa mi spinge? Gesù è spinto dallo Spirito – racconta Matteo – nel deserto. Penso che lo Spirito non lo abbia condotto solo in luoghi, ma l’abbia condotto al superamento della prova.

La prima prova è quella del deserto e parte dalla fame: “Se tu se i figlio di Dio, dallo a vedere: di’ che queste pietre diventino pane “. Ma Gesù viene da un ‘esperienza che l’h a segnato: quaranta giorni di un altro nutrimento, nutrito di Paro la di Dio. C’èla necessità di pane ma c’è la necessità della Parola di Dio. Quaresima, come fare spazio a questa necessità!

Ma c’è di più Gesù non accede a soluzioni miracolistiche per il pane; il pane dalle pietre, un pane facile, un pane per miracolo. Il pane ha un sapore, un sapore buono, totalmente diverso, se ce lo siamo guadagnato. E noi ce lo guadagniamo con il nostro lavoro.

” Frutto della terra e del lavoro dell’uomo” diciamo nella messa. Insegnamento prezioso che mette I’accento suIIa nostra responsabiIità – non puoi caricare tutto sulle spalle di Dio – e contemporaneamente mette l’accento sul lavoro sulla urgenza, oggi drammatica, che tutti abbiano un lavoro, che ognuno possa essere giustamente fiero di avere dato il proprio apporto per il pane, il suo e quello dell’umanità. La seconda prova, queIIa deI tempio : “Se sei figIio di Dio, daIIo a vedere gettandoti giù dal punto più alto del tempio”. Voi mi capite, la tentazione della spettacolarità, delle masse in adorazione di tutto ciò che ha sapore di miracolo. La tentazione di stupire il mondo non per la nudità della fede, ma per la vistosità deIIe manifestazioni. E Gesù espIicito: “Non mettere alla prova il Signore tuo Dio”. Non mettere in gioco Dio. Che è altro e sta in altro. Non sta nelle apparizioni sta nella quotidianità della vita, dove sperimentiamo la fatica di una crescita lenta, un passo dopo l’altro, una pietra dopo l’altra, a costruire dignità suIIa terra.

La terza prova, queIIa deI monte aIto: “Tutte queste cose ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Il dominio, dominare dall’alto del proprio potere. E Iui, Gesù, che si è fatto servo: “Sono venuto per servire e non per essere servito”. Lui Gesù che vede nel dominio la grande tentazione che si infiltra silenziosa anche nei rapporti quotidiani. L’altro in soggezione davanti a me, dipendente, strisciante? 0 l’altro libero? E noi, come Gesù, chiamati a lottare per un mondo di Iiberi, schiene dritte, davanti a chiunque, perché soIo Dio, “Iui solo adorerai, a lui solo renderai culto.Non vogliamo essere cortigiani di nessuno. Non siamo schiavi, siamo figIi. E Iui, Dio, garante deIIa nostra Iibertà. Una Iibertà di cui appassionarci. E da riconquistare. Nella nostra quaresima.

(Angelo Casati)

DOPO IL VANGELO Cfr  2Cor 6, 2-7

Ecco: ora è il tempo propizio, ecco: ora è il giorno della salvezza. Prepariamoci con molta pazienza, con molte rinunce, con armi di giustizia, per grazia di Dio. Nessuno si faccia trovare, nel giorno di redenzione, ancora schiavo del vecchio mondo di peccato.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, la voce dello Spirito ci invita a seguire Gesù nel deserto della quaresima: con cuore libero, eleviamo le nostre suppliche a Dio, Padre di misericordia, perché accompagni il nostro cammino verso la Pasqua.

Converti, o Dio, i nostri cuori!

Per la Chiesa ambrosiana, che oggi intraprende il cammino della quaresima, perché, nell’ascolto della Parola di Dio e nell’esercizio della penitenza e della carità, si rinnovi nella giustizia e nell’amore: preghiamo. R.
Per i catecumeni, che nella prossima Pasqua riceveranno il Battesimo, perché dispongano il proprio cuore alla conoscenza e all’accoglienza del mistero di Dio: preghiamo. R.

Per noi, perché, accogliendo l’invito del Signore, ci impegniamo ogni giorno a «camminare nel-l’amore»: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Perdona, o Dio, le colpe dei tuoi servi e purifica il nostro cuore perché possiamo cominciare con volonterosa letizia i giorni della penitenza quaresimale e meritiamo di ottenere gli aiuti che ti chiediamo con fede. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

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SUI DONI

Ti offriamo solennemente, o Dio eterno, il sacrificio che inizia la quaresima: fa’ che l’esercizio della penitenza e della carità ci allontani dai nostri egoismi e, purificandoci dalle colpe, ci faccia degni di celebrare la pasqua del Figlio tuo, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

In Cristo Signore nostro si nutre la fede di chi digiuna, si rianima la speranza, si riaccende l’amore. In lui riconosciamo la tua Parola che ha creato ogni cosa, in lui ritroviamo il Pane vivo e vero che, quaggiù, ci sostenta nel faticoso cammino del bene e, lassù, ci sazierà della sua sostanza nell’eternità beata del cielo. Il tuo servo Mosé, sorretto da questo pane, digiunò quaranta giorni e quaranta notti, quando ricevette la legge. Per meglio assaporarne la soavità, si astenne dal cibo; rinvigorito dalla visione della tua gloria, non avvertì la fame del corpo né pensò a nutrimenti terreni: gli bastava la parola di Dio e la luce dello Spirito che in lui discendeva. Lo stesso Pane, che è Cristo, tua vivente Parola, tu ora ci doni alla tua mensa, o Padre e ci induci a bramarlo senza fine.

Per lui, uniti ai cori degli angeli, tutti insieme innalziamo a te l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo…

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ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr  Sap 12, 1; 19, 20c; 15, 1

Come è dolce il tuo spirito, o Signore! 

Coi tuoi prodigi hai reso grande il tuo popolo, 

in ogni tempo e in ogni luogo lo hai sostenuto. 

Tu sei il nostro Signore, soave e fedele, 

ci attendi con pazienza, 

disponi con bontà tutte le cose.

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

ALLA COMUNIONE

Camminiamo nell’amore 

perché Cristo ci ha amato; 

e godiamo di questo cibo davanti al nostro Dio. 

Regni nei nostri cuori la pace di Cristo, 

che ci ha chiamato a formare un corpo solo.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Nutriti alla tua mensa, o Dio, ti chiediamo: donaci sempre il desiderio di questo Pane che ai nostri cuori incerti dà vigore di eterna sostanza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo.

Amen

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)

 

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