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27 Ottobre 2024 1a Domenica dopo la Dedicazione omelia di don Angelo

ArteMusicaPoesia

27 Ottobre 2024 1a Domenica dopo la Dedicazione omelia di don Angelo

E luogo del grande racconto un carro

Prima domenica dopo la Dedicazione

27 ottobre 2024

omelia di don Angelo

Oggi la mia sosta è minima, quasi una non sosta, sul brano di Marco, che secondo autorevoli esegeti sarebbe una aggiunta del secondo secolo al suo vangelo. Troppo sconcertante sarebbe stato concludere il vangelo con le donne, che fuggono dal sepolcro vuoto, piene di spavento e stupore, impaurite.

Posso però raccogliere dal brano di Marco l’invito – che è anche in altri vangeli – ad andare – andare in tutto il mondo – e a portare le notizia buona, che è Gesù. E non bisogna essere chissà chi: la consegna è a dubitanti. E non scandalizziamoci degli undici, noi non siamo meglio: “li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto”.

Vorrei invece fare sosta con voi  sul brano luminoso degli Atti, su Filippo e l’eunuco. La storia di Filippo, la chiuderei tutta – e so di mutilarla – in un verbo: “andare”. L’impressione che avevo leggendola era che in quella stagione, la nostra prima stagione, di strutture o protocolli proprio non ce n’erano o quasi, si camminava. L’invito – dal monte o da una tavola che sia – era ad andare. A camminare.

Pensate, anche la persecuzione percepita come un’occasione, occasione sorprendente, per il vangelo. Ecco come inizia il racconto  della storia di Filippo –  quello ascoltato oggi non é il suo primo andare –: “Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva”. Se in tempi difficili la risposta è barricarci, è tutto finito. E se la risposta fosse invece andare?

Filippo è uno che sembra avere l’anima della strada, dell’andare, uno che si muove, si sposta. Lo vediamo dapprima muoversi nel nord, a nord di Gerusalemme, in terra di Samaria che era terra di scismatici, da evitare. Chissà se qualcuno gli avrà raccontato che Gesù proprio  lì, a un pozzo, aveva incontrato una donna che lo aveva fatto sognare e vedere in anticipo di mesi campi biondeggianti per la mietitura. Filippo è come se intravvedesse l’avverarsi di quel sogno.  Continua la seminagione e va. Perché semini e poi vai. Vai.

Noi lo ritroviamo a Gerusalemme e, subito dopo,  su una strada che  conduce, questa volta, al sud, in direzione di una città che il solo nominarla oggi ci riempie il cuore di strazio e di ribellione per la brutalità e la disumanità di quanto sta accadendo: Gaza. Un angelo del Signore gli dice: “Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta”.

Essa è deserta. Mi ha sempre molto colpito questa aggiunta sulla strada “essa è deserta”. Una  aggiunta che in noi avrebbe fatto scattare una reazione immediata: “E che ci vado a fare se è deserta?. Dimmi che troverò gente e sarà come mettermi dentro la voglia di muovermi e di andare”. Pensate quante volte ci fermiamo perché le strade del nostro tempo le giudichiamo deserte, deserte di possibilità per il vangelo. Oppure deserte perché sogniamo numeri E qui il numero è il più piccolo, è l’uno: ”un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori “. Ma forse c’è un altro motivo sottile che ci fa rifuggire dalla strada. La strada è di tutti, non valgono i titoli, vali per quello che sei, sei una donna, sei un uomo.

Passa un carro. Un carro: per molti di noi, non ha nulla di sacro, non è un baldacchino né una portantina per statue di santi, e non un pulpito. Un carro, e basta perché abbia la tua attenzione: un evento, il più normale, può diventare un’occasione di grazia. Dipende da come guardi e se sei ancora capace di ascoltare.

Disse allora lo Spirito a Filippo: “Va’ avanti e accòstati a quel carro”. Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: ”Capisci quello che stai leggendo?”.

Ebbene dalla mia povera postazione. una nicchia, mi verrebbe da dire che anche oggi lo Spirito spinge la chiesa, spinge noi, sulla strada, sulle mille strade e ci invita ad andare avanti, a non guardare indietro: “Va’ avanti” . Ci sta chiedendo inoltre di non marcare distanze, ma di accostarci: “accostati a quel carro”. “Accostare” è verbo che racconta il cuore. Salire dunque sul carro e ascoltare. Sedere accanto e non sopra, non parlare  ex cathedra ma dal sedile, a volte scomodo, del carro, dove ti è dato di conoscere pelle su pelle chi hai accanto. Salire sul carro, quasi  invito a un  visitare e un conoscere donne e uomini delle strade del tuo mondo, cosa pensano, cosa vogliono, cosa sanno, cosa amano, cosa possono. E ascoltare.

Ascoltare le voci di chi è sul carro delle  mille strade. Ascoltare: “Udito che leggeva il profeta Isaia…”. Oggi per lo più si legge altro: “Che cosa leggi? Leggiamo insieme? Che cosa capisci? Se anch’io ho letto? Sì, ti dico: anche a me hanno raccontato, mi rimane ancora molto da capire. Mi dirai che cosa ne pensi?” Fino a  leggere di noi, a raccontarci della vita. Se Gesù nasce lì, sul carro, nelle domande della vita, in uno stare fianco a fianco, se nasce nella domanda è vivo, germoglia. Non vive e nemmeno germoglia  là dove c’è  durezza, e presunzione di sapere. Filippo raccontò di Gesù: bastò quello per far venire all’eunuco il desiderio di essere battezzato.  Come se alla parole di Filippo sentisse gorgogliare acqua dentro, immergendosi ne usciva come nuovo: “C’è una pozza d’acqua, perchè non mi battezzi?”. Scesero dal carro. Diversi da come erano ore prima, all’inizio del viaggio. Diverso anche Filippo. E’ scritto: “Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada”.

Pieno di gioia l’eunuco, di cui non sappiamo il nome; sappiamo che raccontare Gesù colma l’altro di gioia. E Filippo? Quel carro – possiamo immaginarlo? – era stato per lui una vera cattedra, luogo da cui apprendere che una strada anche se deserta può essere un’occasione di incontri inimmaginabili  e un carro di un eunuco un luogo di domande e di racconti,  anche luogo  del grande racconto.

Letture

LETTURA At 8, 26-39

Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: «Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita ». Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada.

Commento al filmato:le melodie ineffabili del Violino e dell’Oboe in questo splendido “Adagio”dal Concerto in Do min di Bach, ci partecipano una straordinaria emozione nell’ascolto dell’intervento miracoloso di un Angelo che, inviato dal Signore, guida i primi passi della Chiesa nel Mondo:

«Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada.»

Salmo Responsoriale (dal Salmo 65-66)

La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli.

Popoli, benedite il nostro Dio,

fate risuonare la voce della sua lode;

è lui che ci mantiene fra i viventi

e non ha lasciato vacillare i nostri piedi. R.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,

e narrerò quanto per me ha fatto.

A lui gridai con la mia bocca,

lo esaltai con la mia lingua. R.
Sia benedetto Dio,

che non ha respinto la mia preghiera,

non mi ha negato la sua misericordia. R.

Commento al filmato:è di una bellezza spettacolare, avvincente, questo “Allemanda Allegro”  della Sonata in Si min di Vivaldi; esultanza, gioia, contemplazione ci trasmettono le note appassionate del Violino e del Violoncello per cantare con il Salmista questo abbagliante inno di lode:

«Popoli, benedite il nostro Dio,

fate risuonare la voce della sua lode;

è lui che ci mantiene fra i viventi

e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.»

EPISTOLA(1Tim 2, 1-5)

Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.

Carissimo, raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato:sono di una bellezza affascinante le armonie generate dal Clavicembalo in questo delizioso “Prelude” in Mi di Bach, ci infondono pace e serenità nel racconto di queste raccomandazioni di san Paolo a Timoteo:

«Carissimo, raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio.»

CANTO AL VANGELO(Cfr  Mt 28, 19-20)

Alleluia.Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia.

VANGELO(Mc 16, 14b-20)

Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo.

Lettura del Vangelo secondo Marco.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù apparve agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato:in questo splendido “Allegro Poco”del Concerto in Mi min di Vivaldi, le note profonde, struggenti del Fagotto, ritmate con quelle dell’Orchestra, cantano con toni appassionati il mandato di Gesù ai discepoli, nella sua ultima apparizione mentre erano a tavola:

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.»

DOPO IL VANGELO(Lam 3, 24-25)

Mia eredità è il Signore

e io lo attendo e lo desidero.

Egli è buono con chi a lui si affida,

si dona al cuore che lo ricerca.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, presentiamo al Padre le nostre preghiere, perché susciti e renda fecondo il nostro impegno quotidiano.

Ascoltaci, Padre buono. 

Per la Chiesa: fedele al mandato del tuo Figlio, prosegua la sua missione, annunciando a tutti gli uomini il Vangelo dell’amore, ti preghiamo. R

Per la società civile: superando ogni incomprensione ed egoismo, sappia ricercare sempre la pace e la giustizia, che nascono dal dialogo, ti preghiamo. R

Per i fratelli che vivono nella prova e nella solitudine: nella nostra vicinanza e concreta solidarietà, sperimentino le tua consolazione, ti preghiamo. R

Per ciascuno di noi: nell’adesione sincera alla tua Parola sappiamo essere nel mondo testimoni e strumenti di salvezza, ti preghiamo. R

(Altre intenzioni) 

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Concedi il dono dell’amore filiale, o Dio santo e buono, a chi ti supplica nell’umiltà e nella fede; fa’ che i credenti ti esprimano una riconoscenza senza fine e cantino gioiosi la gloria della tua provvidenza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

SUI DONI

O Dio, fonte del vero amore e della pace, guarda benevolo le offerte e le preghiere dei tuoi figli: donaci di conservare sempre più radicato nel cuore e nella vita l’impegno di unione e di carità significato da questa azione sacrificale. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Il Signore Gesù da tutte le genti trasse un’unica Chiesa e a lei misticamente si unì con amore sponsale. Questo mistero mirabile, raffigurato nel sacramento del corpo di Cristo, in questa celebrazione efficacemente si avvera.

Con tutta la schiera degli angeli e dei santi, noi cantiamo a te, Padre, per questo prodigio di grazia ed eleviamo gioiosi l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE(Gv 11, 27)

Credo, Signore, che tu sei il Cristo,

il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…

ALLA COMUNIONE(Mt 5, 3. 5)

Beati i poveri in spirito

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati i miti perché erediteranno la terra.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

O Dio forte ed eterno, che ci hai radunato oggi nel nome di Gesù a celebrare le lodi della tua azione di salvezza, fa’ che possiamo sperimentare nella gioia dell’amore fraterno, secondo la sua promessa, la permanente presenza tra noi del nostro Signore e Maestro, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo.

Amen.

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