3 Marzo 2025 8a Domenica del tempo ordinario (rom. c)
LA LITURGIA DEL GIORNO
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La Liturgia di Domenica 3 Marzo 2019
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VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) ======================================================
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d’ingresso:
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza, perché mi vuol bene. (Sal 18,19-20)
Colletta: Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Oppure: La parola che risuona nella tua Chiesa, o Padre, come fonte di saggezza e norma di vita, ci aiuti a comprendere e ad amare i nostri fratelli, perché non diventiamo giudici presuntuosi e cattivi, ma operatori instancabili di bontà e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Commento al filmato: sono melodie ineffabili quelle generate dall’Arpa e dall’Orchestra nel delicato, dolcissimo “Largo” del Concerto in Do min di Vivaldi – è un canto appassionato, struggente di lode e di supplica:
«Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza, perché mi vuol bene.»
PRIMA LETTURA(Sir 27,5-8)
Non lodare nessuno prima che abbia parlato.
Dal libro del Siràcide
Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
Parola di Dio
Commento al filmato: La “Sarabande” dalla “Partita n. 3 di Bach, è di una bellezza senza tempo, le note ritmate del Pianoforte sembrano venire dall’Infinito, come viene dall’Infinito questo insegnamento del Siracide:
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 91)
Rit:
È bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.
Commento al filmato: è un dialogo emozionante quello del Pianoforte con il Violoncello nello stupendo “Allegretto poco Mosso” della Sonata in La Magg. di César Franck, le loro note, struggenti quelle del Violoncello, limpide e sonore quelle del Pianoforte, si dipanano in un dialogo a voci alterne appassionato, esultante, che si chiude sulla stupenda immagine del “Domine quo vadis?” di Carracci e sul trionfante Responsoriale in chiusura:
È bello rendere grazie al Signore.
SECONDA LETTURA(1Cor 15,54-58)
Ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?».
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Parola di Dio
Commento al filmato: sono armonie affascinanti quelle del Violino con l’Organo, nella Sonata in Si min di Bach, che cantano gioiose l’insegnamento delle Scritture:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte,
il tuo pungiglione?».
Canto al Vangelo(Fil 2,15.16)
Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
Alleluia.
VANGELO(Lc 6,39-45)
La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».
Parola del Signore
Preghiera sulle offerte
O Dio, da te provengono questi doni
e tu li accetti in segno del nostro servizio sacerdotale:
fa’ che l’offerta che ascrivi a nostro merito
ci ottenga il premio della gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al filmato: è di una bellezza spettacolare l’Andante Molto del Concerto in Sol Magg. di Vivaldi, l’Oboe il Fagotto e gli Archi si sviluppano in un dialogo affascinante per cantare queste piccole parabole degli insegnamenti di Gesù sino alla morale di chiusura:
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
Antifona di comunione: Voglio cantare a Dio per il bene che mi ha fatto, voglio lodare il nome del Signore Altissimo. (Sal 13,6)
Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)
Oppure:
“Togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai togliere
la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. (Lc 6,42)
Preghiera dopo la comunione
:Padre misericordioso, il pane eucaristico
che ci fa tuoi commensali in questo mondo,
ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Commento : Con parole rudi, certamente per far penetrare meglio il suo insegnamento nei nostri cuori duri, Gesù ricorda una delle componenti fondamentali della vita cristiana: essere discepoli. Chi vuole condurre da solo la propria vita è un cieco che conduce un cieco; il buon frutto si trova su di un albero solido, e si è sempre cattivi giudici di se stessi se qualcuno non ci aiuta. Il maestro è Gesù, e noi siamo i suoi discepoli, cioè coloro che si lasciano istruire da lui, che riconoscono la sua autorità sovrana e si fidano delle sue parole. Ma beato colui che, sulla terra, ha saputo scoprire i portavoce di questa autorità, i maestri che non sono di ostacolo all’unico maestro, ma che attualizzano, concretizzano la sua parola, le sue esigenze, ma anche il suo amore attento. Vi sono i maestri secondo l’istituzione, quelli che la Chiesa ci dà, e riconosce come tali. E vi sono quelli che, nascosti, si lasciano riconoscere dai cuori preparati. Ogni uomo deve, nel corso di tutta la sua vita, riconoscersi discepolo di Gesù: seguirlo, obbedirgli e quindi ascoltarlo, al fine di mettere in pratica il suo insegnamento che ci conduce alla vita.