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3 Marzo 2024 3a Domenica di Quaresima (ambr. b)

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3 Marzo 2024 3a Domenica di Quaresima (ambr. b)

Abramo e i tre Angeli

III DI QUARESIMA Domenica di Abramo

Anno B Rito Ambrosiano

Salvaci, Signore, nostro Dio

Introduzione

«Vedi, Signore, com’è fragile l’uomo! […] Tanta indulgenza hai avuto con noi, ma ancora troverai da perdonare»: è la preghiera che accompagna il grande itinerario quaresimale. Nel deserto dell’esistenza, il cuore dell’uomo rischia di abbandonare la via indicata dal Signore, lasciandosi abbagliare da false speranze di salvezza e cedendo alla tentazione di costruirsi un «dio» secondo i propri gusti personali. Per questo le parole di Gesù – al centro della liturgia di questa Domenica – devono trovare la nostra accoglienza e suscitare un rinnovato impegno di conversione e di adesione al Signore. «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Solo il Signore può offrire realmente salvezza e aprirci all’ascolto della sua Parola, rendendoci capaci di accogliere la sua verità e di non sottrarci ad essa anche quando può apparire dura e difficile.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

LETTURA VIGILIARE Lc 9, 28b-36

Lettura del Vangelo secondo Luca.

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.

Amen.

Commento al filmato:l’esultante canto delle Trombe accompagnato dalle note ritmate dell’Orchestra, ci introduce alla Bellezza della Trasfigurazione in cui la Divinità di Gesù si manifesta ai tre discepoli prescelti:

«Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.»

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Sal 61 (62), 8-9

In Dio la mia salvezza e la mia gloria, è il Dio della mia forza e mia speranza è lui. In lui sperate, voi tutti qui riuniti, aprite il vostro cuore innanzi a Dio perché è il Signore, è lui che ci soccorre.

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, il Signore Gesù ci chiama alla conversione e ci dona la sua salvezza: per essere meno indegni di accostarci alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, riconosciamoci tutti peccatori e bisognosi di perdono.

(Pausa di silenzio) 

Tu che sei la pienezza di verità e di grazia: Kyrie, eléison.                                                Kyrie, eléison. 

Tu che hai esteso a tutte le genti la benedizione data ad Abramo: Kyrie, eléison.     Kyrie, eléison. 

Tu che guidi e sostieni il nostro cammino nel deserto dell’esistenza: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison. 

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato:lo stupendo “Kyrie Eleison” di Vivaldi, ci accompagna con il canto spiegato del Coro dentro questo Atto Penitenziale carico di Speranza insieme alle stupende immagini della “Adorazione di Gesù” di Andrea della Robbia e della “Trasfigurazione” di Giovanni Bellini.

Non si dice il Gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

O Dio, che per la forza dello Spirito Santo iscrivi indelebilmente nel cuore dei credenti la santità della tua legge, donaci di crescere nella fede, nella speranza e nell’amore perché, conformandoci sempre al tuo volere, ci sia dato di conseguire un giorno la terra della tua promessa. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Es 32, 7-13b

Il vitello d’oro e l’intercessione di Mosè; ricòrdati di Abramo.

Lettura del libro dell’Esodo.

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”». Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».

Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo”».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: lo splendido “Largo – Allegro Molto” del Concerto “Per la Solennità di san Lorenzo” di Vivaldi, ci racconta con armonie affascinanti il dialogo concitato di Dio con Mosè che intercede appassionatamente per allontanare dal Popolo di Israele il castigo divino per la sua infedeltà ostinata:

«Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo”».

SALMO 

Salvaci, Signore, nostro Dio.

Abbiamo peccato con i nostri padri,

delitti e malvagità abbiamo commesso.

I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie,

non si ricordarono della grandezza del tuo amore. R.

Molte volte li aveva liberati,

eppure si ostinarono nei loro progetti.

Ma egli vide la loro angustia,

quando udì il loro grido. R.

Si ricordò della sua alleanza con loro

e si mosse a compassione, per il suo grande amore.

Li affidò alla misericordia

di quelli che li avevano deportati. R.

Commento al filmato: nello splendida “Allemanda-Allegro” della Sonata in Si min di Vivaldi, il Violino e il Violoncello cantano con il Salmista la fedeltà del Signore nonostante le colpe del Suo Popolo:

«Si ricordò della sua alleanza con loro e si mosse a compassione, per il suo grande amore.»

EPISTOLA 1Ts 2, 20 – 3, 8

Nessuno per le tribolazioni si lasci turbare nella fede.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.

Fratelli, siete voi la nostra gloria e la nostra gioia!

Per questo, non potendo più resistere, abbiamo deciso di restare soli ad Atene e abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi nella vostra fede, perché nessuno si lasci turbare in queste prove. Voi stessi, infatti, sapete che questa è la nostra sorte; infatti, quando eravamo tra voi, dicevamo già che avremmo subìto delle prove, come in realtà è accaduto e voi ben sapete. Per questo, non potendo più resistere, mandai a prendere notizie della vostra fede, temendo che il tentatore vi avesse messi alla prova e che la nostra fatica non fosse servita a nulla.

Ma, ora che Timòteo è tornato, ci ha portato buone notizie della vostra fede, della vostra carità e del ricordo sempre vivo che conservate di noi, desiderosi di vederci, come noi lo siamo di vedere voi. E perciò, fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede. Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: nello spettacolare “Allegro Poco” del Concerto in Mi min di Vivaldi, le note profonde, struggenti del Fagotto, cantano con l’Orchestra questo discorso accorato di san Paolo ai cristiani di Tessalonica «Nessuno per le tribolazioni si lasci turbare nella fede»– le ultime battute del Concerto si chiudono,nella tonalità “Magg.”,  sulle parole di consolazione dell’apostolo, per la buone notizie riportategli da Timoteo:

«E perciò, fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede. Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore.»

CANTO AL VANGELO Cfr  Gv 8, 46-47

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Credete in me, dice il Signore;

chi è da Dio ascolta le parole di Dio.

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

VANGELO Gv 8, 31-59

Abramo esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio».

Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: in questo stupefacente, entusiasmante “Allegretto Poco Mosso” della Sonata in La Magg. di César Franck, il Violoncello, con un suono profondo, struggente, e il Pianoforte con le sue note limpide, cantano con toni appassionati, emozionanti, il dialogo accorato di Gesù con quei Giudei che avevano detto di credere in Lui ma che, in realtà lo contestano e lo vogliono uccidere; – nel finale, questa straordinaria musica sottolinea con forza il solenne annuncio di Gesù:

«In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».

DOPO IL VANGELO

Vedi, Signore, com’è fragile l’uomo! Cerca le ferite che hai curato; tanta indulgenza hai avuto con noi, ma ancora troverai da perdonare. Stendi le tue mani che guariscono, risana le membra malate, rinfranca ogni nostra debolezza, conserva ciò che è intatto in fedele costanza.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, con fede incrollabile, rivolgiamo al «Dio di Abramo» le nostre suppliche perché, nel suo Figlio fatto uomo, ci guidi sulla strada della vera libertà.

Ascoltaci, Padre buono. 

Per la Chiesa, che confida unicamente nella tua fedeltà e misericordia: ti preghiamo. R

Per il mondo intero, piagato dall’odio e dalla violenza: ti preghiamo. R

Per le famiglie, chiamate a trasmettere la fede alle nuove generazioni: ti preghiamo. R

Per noi tutti, giustificati dalla grazia e dall’amore di Cristo: ti preghiamo. R

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Custodisci, o Padre, la tua famiglia con inesauribile amore e, poiché si appoggia soltanto sulla speranza del tuo aiuto, donale di camminare sempre con gioiosa certezza verso la patria eterna. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

SUI DONI

Ti offriamo con gioia, o Dio, questi doni coi quali tu ci conforti nel tempo e ci insegni a sperare nelle tue promesse eterne. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Tu nei secoli antichi, benedicendo la futura stirpe di Abramo, rivelasti la venuta tra noi di Cristo, tuo Figlio. La moltitudine di popoli, preannunziati al patriarca come sua discendenza, è veramente la tua unica Chiesa, che si raccoglie da ogni tribù, lingua e nazione. In essa contempliamo felici quanto ai nostri padri avevi promesso.

Nella gioia di questa profezia finalmente compiuta, eleviamo con tutte le schiere celesti l’inno della tua gloria:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr Ger 31, 3. 10; Sal 125 (126), 4

Con amore fedele ci hai amato, Signore, attirandoci a te con bontà. Richiamaci, Padre, dall’esilio, raccogli, come pastore, il tuo gregge e conservalo unito.

ALLA COMUNIONE Cfr  Gv 11, 52; Sal 105 (106), 47; Ap 19, 17

Il Cristo ci è stato donato per raccogliere i figli dispersi di Dio e farli tornare insieme nell’unità dell’amore. Salvaci, Signore Gesù, raduna tutti i popoli per l’eterno banchetto.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

I sacramenti della nuova alleanza cui abbiamo partecipato ci donino, o Dio, di esprimere in una vita giusta l’immagine di Cristo perché nella gloria della risurrezione ci conformiamo un giorno pienamente a lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)

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