6 Novembre 2022 32a Domenica del tempo Ordinario (rom. c)
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d’ingresso
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)
Colletta
Dio grande e misericordioso,
allontana ogni ostacolo
nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Commento al filmato:le note gioiose, dell’Oboe solista con l’Orchestra nello splendido “Allegro”dal Concerto in Do Magg. di Albinoni, cantano a ritmo di danza le preghiere fiduciose che danno inizio a questa Liturgia; le stupende immagini di “S. Antonio Abate”di Beato Angelico e “San Girolamo con Angeli”di Ribera danno una luce abbagliante a questo canto:
«La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera.»
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Oppure:
O Dio, Padre della vita e autore della risurrezione,
davanti a te anche i morti vivono;
fa’ che la parola del tuo Figlio,
seminata nei nostri cuori,
germogli e fruttifichi in ogni opera buona,
perché in vita e in morte
siamo confermati nella speranza della gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (2Mac 7,1-2.9-14)
Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.
Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Parola di Dio
Commento al filmato: i due Violini, la Viola e il Violoncello dello spettacolare “Allegro con brio”dal Quartetto in Fa min “Serioso” di Beethoven, si scatenano in un dialogo drammatico per cantare la straordinaria testimonianza dei sette fratelli Maccabei che, con la madre, rifiutano di trasgredire la legge dei padri preferendo una morte straziante:
«È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
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SALMO RESPONSORIALE (Sal 16)
Rit: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.
Commento al filmato: nell’emozionante “Prelude” da “English Suite” di Bach, il Pianoforte canta con toni religiosi questo Inno supplice del Responsoriale Avrò pienezza di vita alla tua presenza, Signoretratto dal salmo 16/17:
«Io nella giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua immagine»
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SECONDA LETTURA (2Ts 2,16-3,5)
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio
Commento al filmato: è un canto dolcissimo, struggente di indicibile bellezza il tempo “Alla Siciliana” del Concerto in Re min di Bach; i tre Clavicembali e gli Archi, intonano melodie ineffabili per cantare la tenerezza di Gesù trasmessa da San Paolo ai Tessalonicesi:
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
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Canto al Vangelo (Ap 1,5.6)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Alleluia.
VANGELO (Lc 20,27-38)
Dio non è dei morti, ma dei viventi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore.
Commento al filmato: con una cascata cristallina di note, il pianoforte dell’entusiasmante “Allegro ma non troppo”dalla Sonata in Re Magg. di Beethoven si impegna in un racconto spumeggiante del dibattito con i Sadducei riguardo alla Risurrezione con la risposta tagliente di Gesù:
«Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
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Forma breve (Lc 20, 27.34-38):
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, disse Gesù ad alcuni sadducèi, i quali dicono che non c’è risurrezione:
«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Apriamo il nostro cuore alla speranza nella pienezza della vita dopo e oltre la morte.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio dei viventi, ascoltaci.
- Perché non ci spaventi la testimonianza anche faticosa della nostra fede. Preghiamo.
2. Perché la malvagità che affligge il mondo non ci impedisca di credere nella solidità della giustizia. Preghiamo.
3. Perché Dio ci sappia mantenere fedeli ai fratelli così come lui lo è con noi. Preghiamo.
4. Perché sappiamo riconoscere, all’interno della travagliata storia dell’uomo, i segni di un progetto più alto. Preghiamo.
O Padre, la sensazione di sprecare la vita ci fa temere la morte. Aiutaci ad avere una speranza solida nel futuro per vivere bene il presente. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre,
alle offerte della tua Chiesa,
e fa’ che partecipiamo con fede
alla passione gloriosa del tuo Figlio,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)
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Oppure:
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,
nello spezzare il pane. (Lc 24,35)
Oppure:
“Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi,
perché tutti vivono in lui”. (Lc 20,38)
Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre;
la forza dello Spirito Santo,
che ci hai comunicato in questi sacramenti,
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Dopo i farisei e gli scribi appaiono nuovi avversari di Gesù: i sadducei. Essi negavano la risurrezione come pura chimera umana e hanno adottato contro Gesù una diversa strategia di lotta. I sadducei temevano che l’affluenza delle folle verso Gesù potesse trasformarsi in agitazione politica che i Romani avrebbero soffocato brutalmente. Perciò miravano a limitare l’influenza di Gesù sulla vita pubblica. A questo scopo, hanno raccontato una storia di loro invenzione sui sette fratelli e la moglie del maggiore fra loro, ripromettendosi così di mettere in ridicolo Gesù e la credenza nella risurrezione. In realtà, la derisione si è rivolta contro gli avversari di Gesù. Egli dimostra infatti che il mondo futuro non è il prolungamento di questo, afferma che la morte sarà vinta e che coloro che risusciteranno avranno parte alla vita di Dio e non saranno più sottomessi alle leggi biologiche di questo mondo. Nel seguito del discorso, fondandosi sull’ Esodo (Es 3,6), libro che i sadducei consideravano sacro, Gesù presenta un argomento biblico sulla vita eterna: “Dio non è Dio dei morti”, e lo sarebbe se Abramo, Isacco e Giacobbe non vivessero più. Ma essi vivono e rendono gloria a Dio. Ciò significa anche che solo chi vive per Dio, vive davvero. Dio invita tutti gli uomini alla sua casa paterna, perché desidera che noi tutti beneficiamo con lui della pienezza della vita nell’immortalità.