8 Giugno 2023 Corpus Domini (ambr. a)
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Solennità del Signore
ALL’INGRESSO
Ci hai nutrito, Signore, con fiore di frumento,
ci hai saziato con miele dalla roccia.
LETTURA Dt 8, 2-3. 14b-16a
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
Commento al filmato: lo stupendo dialogo del Violino con il Clavicembalo dell’Allegro Molto dalla Sonata di Mozart, dà una luce intensa, insieme con le belle immagini di Tissot, Rosselli e Gargiulo, a questa accorata esortazione di Mosè al Popolo si Israele:
«Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile;»
SALMO Sal 147
Benedetto il Signore, gloria del suo popolo.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce. R
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R
Commento al filmato: è di una bellezza senza tempo questa “Fuga: Allegro ma non Troppo” della Sonata in La di Beethoven – dopo un inizio di mistero e contemplazione, il Pianoforte si infiamma in una cascata di note ora impetuose, ora dolcissime, struggenti, per cantare l’Inno all’Onnipotente di questo Salmo che viene riprodotto interamente nel filmato:
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli
EPISTOLA 1Cor 10, 16-17
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Commento al filmato: i due Violini, il Liuto e il basso di Viola di questa deliziosa Sinfonia III – Saltarello di Sammartini, con l’alternarsi di tono interrogativo e tono affermativo della melodia, interpretano in modo mirabile, a ritmo di danza, gli interrogativi di san Paolo ai Corinzi e l’affermazione finale:
«Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.»
VANGELO Gv 6, 51-58
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alle folle dei Giudei: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Commento al filmato: le note sognanti, ansiose del Pianoforte nell’Intermezzo in La min di Brahms, cantano lo straordinario annuncio che Gesù fa alla folla – e quindi anche a noi oggi – quasi impaziente che sia realizzato:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
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DOPO IL VANGELO
«Io sono il pane vivo disceso dal cielo – dice il Signore –.
Chi mangia di questo pane vivrà in eterno;
e il pane che io darò
è la mia carne per la vita del mondo».
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Ogni volta che mangiate di questo pane
e bevete di questo calice,
annunziate la morte del Signore,
fino a che venga.
ALLA COMUNIONE
Ti lodiamo, Signore onnipotente,
glorioso re di tutto l’universo.
Ti benedicono gli angeli e gli arcangeli,
ti lodano i profeti con gli apostoli.
Noi ti lodiamo, o Cristo, a te prostràti,
che venisti a redimere i peccati.
Noi ti invochiamo, o grande Redentore,
che il Padre ci mandò come pastore.
Tu sei il Figlio di Dio, tu il Messia
che nacque dalla vergine Maria.
Dal tuo prezioso sangue inebriàti,
fa’ che siam da ogni colpa liberàti.