12 Gennaio 2025 Battesimo del Signore Omelia di don Angelo
Il battesimo e i torrenti delle benedizioni
Battesimo del Signore
12 gennaio 2025
omelia di don Angelo
Il battesimo di Gesù come epifania, come svelamento: i miei sono frammenti.
L’evangelista Luca con l’obbiettivo indugia non tanto su Gesù nelle acque, ma su Gesù che è risalito dalle acque e sta in preghiera e la voce dall’alto è rivolta a lui, quasi avesse bisogno lui, all’inizio della sua missione, di una parola di riconoscimento e di amore: “Stava in preghiera, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».”. Era come si guardassero negli occhi, il Padre e lui, l’amato. Forse la preghiera è sentire gli occhi di Dio, sentire il suo sguardo, il suo incoraggiamento, sentirsi amati.
E per che cosa quel figlio amato aveva trovato compiacimento? Veniva dall’essersi immerso con tutti nelle acque. Con tutti quelli che si riconoscono peccatori, fragili, bisognosi di un cambiamento. Un giorno dirà: “Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. E le parole era come se fossero rimaste i scritte per sempre sulle pareti della casa di Matteo dove Gesù pranzava con pubblicani e peccatori. Anch’io stupito e grato, perché anch’io sono tra quelli del fiume Giordano, tra quelli della casa di Matteo. Peccatori e graziati.
E c’è un evento che viene puntigliosamente annotato anche dagli altro evangelisti: “Il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba”. Un cielo chiuso fa paura, come i cieli che dilagano a terrore nei servizi televisivi dei nostri giorni. Un cielo chiuso urla minaccia, evoca cuori chiusi; al contrario un cielo che si apre è un canto alla fiducia, evoca cuori aperti. Il battesimo evoca apertura. E dunque la fraternità, la ricomposizione, la pace. La Lettera agli Efesini oggi ci ricordava come Gesù abbia abbattuto il muro della separazione “eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini”.
E quasi a conferma – dico dell’apertura – ecco nel battesimo di Gesù l’immagine della colomba, evocata per raccontare lo Spirito che scende su di lui. La colomba richiama altre acque e altra apertura, quella dell’arca che aveva trapassato le acque minacciose del diluvio: “Noè attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra”.
Lo Spirito effuso nel battesimo è nel segno del ramoscello di ulivo. Segno di un giorno di primavera. E’ nel segno degli inizi. Scrive José Tolentino Mendonça: “Per chi vuole udirlo, Signore, il vento del tuo Spirito passa come un fischio primaverile che annuncia il disgelo”.
Può essere una mia sensazione, una annotazione opinabile: non sarà che anche la locuzione “ricevere il Battesimo” abbia favorito l’immagine di un sacramento che, una volta ricevuto, è ricevuto, quindi sei battezzato, iscritto su un registro, quando invece il registro vero è quello dello Spirito che è vento ed è disgelo per un inizio, per un camminare dietro Gesù, nel solco del vangelo E’ l’abbaglio che può contaminare i sacramenti e non solo il battesimo, ricevuto, tutto fatto; ma anche la Cresima, ricevuta, tutto fatto; ma anche l’Eucaristia, ricevuta, tutto fatto; ma anche il Matrimonio o l’Ordine sacro, ricevuti, tutto fatto. No, il disgelo. Il Battesimo apre un cammino. Ricordo una parrocchia in cui, al Battesimo dei bambini, si pregava così:
“In principio il tuo Spirito, Signore, si librava sulle acque e fu il miracolo della creazione. Tu vivi in tutto ciò che nasce, in tutto ciò che inizia, in tutto ciò che si rinnova.
Hai dissetato il tuo popolo nel deserto. Tu ci disseti ogni giorno con i segni che accompagnano il nostro cammino. I volti dei nostri cari, i volti dei nostri amici, i volti di coloro che incontriamo sono per noi acqua che disseta.
Il tuo Spirito scese su Gesù, confuso con tutti, nelle acque del Giordano. Tu ci insegni a non ricercare privilegi per noi stessi, ma a vivere la bellezza della fraternità.
L’acqua del battesimo ci ricorda che tutti siamo tuoi figli, che nessuno può essere derubato della sua dignità e libertà, che nessuno può impadronirsi di un altro.
L’acqua de! battesimo ci ricorda il tuo sogno su ognuno di noi. È un invito a non ingrigire la nostra vita, ma ad illuminarla con la luce della tua parola”.
Ed ora un ultimo frammento. In questi giorni la liturgia delle ore proponeva alla nostra meditazione un brano dai “Discorsi” di san Massimo di Torino, vescovo. Siamo nel IV secolo. E lui in anticipo di secoli e secoli. Noi con un eccesso di disinvoltura siamo arrivati a distinguere nettamente acqua benedetta e acqua non benedetta, sacra una per via del Battesimo, profane le altre. Come se il Battesimo o altro avessero sequestrato o a sè la benedizione. Semplicemente il contrario – afferma san Massimo – il Battesimo rimanda benedizioni a tutte le acque. “Il corso delle benedizioni – dice – è più sottile del canale delle acque. Perciò abbiamo detto che nel battesimo del Salvatore la benedizione, che scaturì come fiume spirituale, venne a toccare i corsi di tutte le acque e le vene di tutte le fonti. In maniera prodigiosa, una volta immerso Cristo nel Giordano, mentre scorrevano i fiumi di acqua, defluivano anche i torrenti delle benedizioni”.
Bellissimo: il battesimo e i torrenti delle benedizioni.
Letture
LETTURA I55, 4-7
Lettura del profeta Isaia
Così dice il Signore Dio: «Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona».
Commento al filmato: l’entusiasmante “Allegro”del Concerto Grosso di Francesco Onofrio Manfredini, con le sue note solenni, spumeggianti, a tratti sognanti, ci fa vivere l’emozione dell’annuncio di salvezza:
«Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni.»e poi: «Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.»
SALMO Sal 28 (29)
Gloria e lode al tuo nome, Signore.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R
Tuona il Dio della gloria.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R
Commento al filmato: è spettacolare la bellezza di questa “Toccata”da “Dorische Toccata & Fuge” di Bach, le note possentidell’Organo proclamano con incredibile forza la Gloria del Signore:
«Tuona il Dio della gloria. Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!». Il Signore è seduto sull’oceano del cielo, il Signore siede re per sempre.»
EPISTOLA Ef 2, 13-22
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
Commento al filmato: in questo delicato “Andante Affettuoso” del Concerto in Do di John Stanley, l’Organo Barocco e l’Orchestra cantano con toni appassionati, dolcissimi, l’annuncio carico di tenerezza di san Paolo agli Efesini:
«Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo»e poi: «in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.»
VANGELO Lc 3, 15-16. 21-22
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Commento al filmato: le note ritmate esultanti delle Trombe in dialogo con l’Orchestra dello spettacolare “Allegro da Capo” nella Suite in Fa Magg di Händel, cantano con Maestà e Solennità l’annuncio del Battista:
«Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
e poi la Voce dal Cieloche annuncia: