Location,TX 75035,USA

18 Febbraio 2024 1a Domenica di Quaresima (ambr. b)

ArteMusicaPoesia

18 Febbraio 2024 1a Domenica di Quaresima (ambr. b)

Botticelli – Tentazioni di Gesù (partic.)

DOMENICA ALL’INIZIO DI QUARESIMA

Anno B – I di Quaresima Rito Ambrosiano

Misericordioso e pietoso è il Signore

Introduzione

«Pietà di me, o Dio, nel tuo amore […]. Tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza»: è il sentimento che apre e accompagna il cammino della Quaresima. Sull’esempio di Gesù, siamo chiamati a vivere il tempo del deserto – tempo della proca e della rinascita, del digiuno, del silenzio e dell’incontro personale con Dio – per «giungere alla gioia della Pasqua» con un cuore e una vita rinnovati. La penitenza quaresimale non è semplice esperienza emotiva e, unita alla preghiera più intensa e all’ascolto della parola di Dio, ci aiuta a vincere i nostri egoismi. Il digiuno diventa così il segno esteriore di un’autentica volontà di conversione e del superamento dell’avidità e della brama di possesso che, troppo spesso, caratterizzano la nostra esistenza quotidiana e ci allontanano dall’incontro con il Signore: «Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore».

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Mc 16,9-16

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Marco.

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, il Signore Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».

Cristo Signore è risorto!

Rendiamo grazie a Dio!

Commento al filmato: è sensazionale il dialogo dell’Oboe e del Fagotto con l’Orchestra nello splendido “Andante Molto”del Concerto in Sol Magg di Vivaldi, con note gioiose, esultanti, cantano l’annuncio della Resurrezione che si conclude con il mandato ad evangelizzare:

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Cfr  Sal 102 (103), 8. 10. 13

Pietoso e pronto al perdono è il Signore che non ci tratta secondo i nostri peccati, ma, come un padre perdona i suoi figli, così è pietoso con noi il nostro Dio. Nel suo amore, che a tutti è vicino, cerchiamo rifugio per celebrare con gioia la pasqua del nostro Salvatore.

 

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, iniziando il cammino di conversione della Quaresima, disponiamo il nostro cuore nella fede e nel pentimento, perché alle nostre debolezze supplisca il perdono e l’infinita misericordia del Signore.

(Pausa di silenzio) 

Tu che sei stato messo alla prova e vieni in aiuto a quanti subiscono la tentazione: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison. 

Tu che ci offri questo tempo santo per purificare il cuore e la vita: Kyrie, eléison.      Kyrie, eléison. 

Tu che susciti e confermi in noi ogni opera e parola di bene: Kyrie, eléison.               Kyrie, eléison. 

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

Commento al filmato:le note commoventi, intense, del Pianoforte nella “Sarabande” dalla Suite in Mi M di Bach, ci trasportano con il cuore in questa preghiera fiduciosa:

«Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.»

Non si dice il Gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Assisti, o Dio di misericordia, la tua Chiesa, che entra in questo tempo di penitenza con animo docile e pronto, perché, liberandosi dall’antico contagio del male, possa giungere in novità di vita alla gioia della Pasqua. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Is 57, 15 – 58, 4a

Non digiunate tra litigi e alterchi.

Lettura del profeta Isaia.

In quei giorni. Isaia disse: Così parla l’Alto e l’Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo. «In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi. Poiché io non voglio contendere sempre né per sempre essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e il soffio vitale che ho creato. Per l’iniquità della sua avarizia mi sono adirato, l’ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato; eppure egli, voltandosi, se n’è andato per le strade del suo cuore.

Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti io pongo sulle labbra: “Pace, pace ai lontani e ai vicini – dice il Signore – e io li guarirò”». I malvagi sono come un mare agitato, che non può calmarsi e le cui acque portano su melma e fango. «Non c’è pace per i malvagi», dice il mio Dio. Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: «Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?».

Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: «In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi.»– queste parole dell’Altissimo nella profezia di Isaia, sono cantate dalle note solenni, maestose, del Pianoforte nella “Variatio 30” da “Variazioni Goldberg” di Bach; – ma l’ira del Signore è proclamata dalle note tempestose, quasi rabbiose nel tempo “Presto”del Concerto (Sinfonia) in Re Magg di Vivaldi: «Per l’iniquità della sua avarizia mi sono adirato, l’ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato;»– ma il Signore manifesta la Sua Misericordia: «Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni.»– le armonie dolcissime, adoranti, del tempo “Adagio”del Concerto per Organo in Fa Magg. di Händel, illuminano queste parole dell’Amore di Dio; – nell’ultima parte della Lettura, lo spettacolare, tempestoso “Finale-Presto” della Sinfonia in Fa min “La Passione” di Haydn, canta con toni severi l’ira del Signore per il peccato del Suo Popolo:

«I malvagi sono come un mare agitato, che non può calmarsi e le cui acque portano su melma e fango. «Non c’è pace per i malvagi», dice il mio Dio.»

SALMO  Sal 50 (51)

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore, nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. R.

Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.

Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. R.

Commento al filmato: «Pietà di me, o Dio, nel tuo amore» sono le parole angosciate del salmo che il re Davide, penitente,  canta dopo aver peccato con Betsabea; le note dolenti, adoranti del Pianoforte nello splendido “Adagio con Espressione” della Sonata in Mi di Beethoven, esprimono con grande intensità l’angoscia e il pentimento del salmista per la colpa commessa ma, sull’ultimo versetto, si aprono alla speranza del Perdono:

«Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.»

EPISTOLA  2Cor 4, 16b – 5, 9

Se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.

Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste purché siamo trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito.

Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione -, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: le armonie struggenti generate dalla Ghitarra nell’Andantino Espressivo-più Mosso” dello splendido “Preludio” in Mi min di Hector Villa-Lobos, sembrano provenire dall’Infinito per riportarci nell’Eterno:

«noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.»

CANTO AL VANGELO Cfr  Mt 4, 4

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO Mt 4, 1-11

I quaranta giorni di digiuno osservati da Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato:le armonie arcane, aspre, del tempo “Massig Bewegt (“Ach Gott, wem soll ich’s Klagen”)”nella “Sonata III per Organo (su un canto popolare)” di Paul Hindemith, raccontano l’assalto furibondo ma suadente del tentatore sino alla sua cacciata finale:

«Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

DOPO IL VANGELO Cfr  2Cor 6, 2-7

Ecco: ora è il tempo propizio, ecco: ora è il giorno della salvezza. Prepariamoci con molta pazienza, con molte rinunce, con armi di giustizia, per grazia di Dio. Nessuno si faccia trovare, nel giorno di redenzione, ancora schiavo del vecchio mondo di peccato.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, la voce dello Spirito ci invita a seguire Gesù nel deserto della Quaresima: con cuore libero, eleviamo le nostre suppliche a Dio, Padre di misericordia, perché illumini e accompagni il nostro cammino verso la Pasqua.

Converti, o Dio, i nostri cuori!

Perché la Chiesa ambrosiana, che oggi intraprende il cammino della Quaresima, perché, nell’ascolto della Parola e nell’esercizio della penitenza e della carità, si rinnovi nella giustizia e nell’amore: preghiamo. R.

Per coloro che sono rivestiti di autorità, perché svolgano il loro mandato con spirito di servizio, come un compito per il bene comune: preghiamo. R.
Per i catecumeni, che nella prossima Pasqua riceveranno il Battesimo, perché dispongano il proprio cuore alla conoscenza e all’accoglienza del tuo Mistero di salvezza: preghiamo. R.

Per noi, perché, abbandonando ogni ingiusto desiderio, sappiamo compiere ogni giorno la tua volontà: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Perdona, o Dio, le colpe dei tuoi servi e purifica il nostro cuore perché possiamo cominciare con volonterosa letizia i giorni della penitenza quaresimale e meritiamo di ottenere gli aiuti che ti chiediamo con fede. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

SUI DONI

Ti offriamo solennemente, o Dio eterno, il sacrificio che inizia la quaresima: fa’ che l’esercizio della penitenza e della carità ci allontani dai nostri egoismi e, purificandoci dalle colpe, ci faccia degni di celebrare la pasqua del Figlio tuo, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

In Cristo Signore nostro si nutre la fede di chi digiuna, si rianima la speranza, si riaccende l’amore. In lui riconosciamo la tua Parola che ha creato ogni cosa, in lui ritroviamo il Pane vivo e vero che, quaggiù, ci sostenta nel faticoso cammino del bene e, lassù, ci sazierà della sua sostanza nell’eternità beata del cielo. Il tuo servo Mosé, sorretto da questo pane, digiunò quaranta giorni e quaranta notti, quando ricevette la legge. Per meglio assaporarne la soavità, si astenne dal cibo; rinvigorito dalla visione della tua gloria, non avvertì la fame del corpo né pensò a nutrimenti terreni: gli bastava la parola di Dio e la luce dello Spirito che in lui discendeva. Lo stesso Pane, che è Cristo, tua vivente Parola, tu ora ci doni alla tua mensa, o Padre e ci induci a bramarlo senza fine.

Per lui, uniti ai cori degli angeli, tutti insieme innalziamo a te l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr  Sap 12, 1; 19, 20c; 15, 1

Come è dolce il tuo spirito, o Signore! 

Coi tuoi prodigi hai reso grande il tuo popolo, in ogni tempo e in ogni luogo lo hai sostenuto. Tu sei il nostro Signore, soave e fedele, ci attendi con pazienza, disponi con bontà tutte le cose.

ALLA COMUNIONE

Camminiamo nell’amore perché Cristo ci ha amato; e godiamo di questo cibo davanti al nostro Dio. Regni nei nostri cuori la pace di Cristo, che ci ha chiamato a formare un corpo solo.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Nutriti alla tua mensa, o Dio, ti chiediamo: donaci sempre il desiderio di questo Pane che ai nostri cuori incerti dà vigore di eterna sostanza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *