18 Agosto 2024 20a Domenica del tempo ordinario (rom. b)
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LA LITURGIA DEL GIORNO
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XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d’ingresso
O Dio, nostra difesa, contempla il volto del tuo Cristo.
Per me un giorno nel tuo tempio,
è più che mille altrove. (Sal 84,10,11)
Commento al filmato:il canto struggente, profondo dei Violoncelli nell’Allegro del Concerto in Si bem “Brandemburghese” di Bach, ci fa vivere con grande emozione il Salmo 84 (da cui è tratta l’Antifona d’Ingresso) che preannuncia la Salvezza del Signore:
«Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno.»
Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi in noi la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Pr 9,1-6)
Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato.
Dal libro dei Proverbi
La sapienza si è costruita la sua casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino
e ha imbandito la sua tavola.
Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
«Chi è inesperto venga qui!».
A chi è privo di senno ella dice:
«Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
Abbandonate l’inesperienza e vivrete,
andate diritti per la via dell’intelligenza».
Parola di Dio
Commento al filmato: nello splendido, affascinante “Pesto”dal “Concerto Grosso” in Sol Magg. di Manfredini, l’Orchestra canta a ritmo di danza questo passo del Libro dei Proverbi che sembra configurare l’Eucarestia: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza».
SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace.
Commento al filmato: è di una bellezza spettacolare il dialogo appassionato, esultante, del Corno con l’Orchestra nel tempo “Allegro” del Concerto in Re Magg di Mozart; è un canto struggente di lode al Signore, quasi a richiamare il Salmo 8: (2 O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra)
«Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.»
SECONDA LETTURA (Ef 5,15-20)
Sappiate comprendere qual è la volontà del Signore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore.
E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
Parola di Dio
Commento al filmato: il gioioso canto dell’Orchestra nello splendido “Allegro” del Concerto in Re Magg di Vivaldi, mette esultanzanel nostro cuore per l’appassionata esortazione di san Paolo:
«siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.»
Canto al Vangelo (Gv 6,56)
Alleluia, alleluia.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,
dice il Signore, rimane in me e io in lui.
Alleluia.
VANGELO (Gv 6,51-58)
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore
Commento al filmato: le note sognanti, ansiose del Pianoforte nell’Intermezzo in La min di Brahms, cantano lo straordinario annuncio che Gesù fa alla folla – e quindi anche a noi oggi – quasi impaziente che sia realizzato:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Preghiera dei fedeli
Nutriti dalla Parola di Dio e invitati alla sua mensa, offriamo con fiducia al Signore le nostre preoccupazioni e quelle dei nostri fratelli. Lui, che conosce tutto della nostra vita, saprà ascoltare la nostra preghiera.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
- Per il Papa e i vescovi: continuino a offrire agli uomini la sapienza di Dio e ad invitare i cristiani a nutrirsi della sua Parola e dell’Eucaristia, preghiamo.
2. Per tutti i cristiani: la mensa del mondo è spesso più allettante di quella di Dio. Preghiamo perché abbiano il coraggio di non attaccare il cuore agli idoli della terra, ma di impegnarsi in una vera vita cristiana, preghiamo.
3. Per quanti hanno responsabilità politiche e civili: non si preoccupino di rafforzare il benessere di pochi, ma di aiutare le persone prive del necessario, nelle quali Cristo soffre e muore, preghiamo.
4. Per la nostra comunità: l’Eucaristia ci faccia sentire uniti a Gesù, uniti tra di noi, uniti a coloro che tutti gli uomini dimenticano, preghiamo.
O Padre, bontà infinita, ti ringraziamo di averci nutriti con la Parola e l’Eucaristia. Concedici di avere sempre fame di ciò che è veramente necessario, e di essere sensibili ai poveri in cui Gesù continua a soffrire. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Signore,
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la tua grandezza:
noi ti offriamo le cose che ci hai dato,
e tu donaci in cambio te stesso. Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Presso il Signore è la misericordia,
e grande presso di lui la redenzione. (Sal 130,7)
Oppure:
“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra,
e come vorrei che fosse già acceso”, dice il Signore. (Lc 12,49)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questo sacramento
ci hai fatti partecipi della vita del Cristo,
trasformaci a immagine del tuo Figlio,
perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
In natura, non ci può essere vita senza nutrimento. Il cibo, di origine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, è stato vivente prima di essere consumato per mantenere in vita un altro essere, cioè noi.
Oggi, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesù affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone l’ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo sangue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nell’ambito fisico.
Noi viviamo così per sempre: il cibo è diverso, così come diversa è la vita che esso ci dà. Questo nuovo tipo di cibo ha, sul credente, un effetto immediato (“ha la vita eterna”) ed è, nello stesso tempo, una promessa per il futuro (“e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”).
Quando ci nutriamo del cibo naturale, siamo integrati nel ciclo biologico; per mezzo della trasformazione delle leggi biologiche, invece, riceviamo la vita divina, siamo introdotti nella vita stessa di Dio. Come ciò che mangiamo e beviamo, assimilato, diventa parte di noi, così, ricevendo nel sacramento la carne e il sangue di Cristo, veniamo “incorporati” in lui.