24 Marzo 2025 3a Domenica di Quaresima (ambr. c)
DOMENICA DI ABRAMO
Anno C – III di Quaresima – Rito Ambrosiano
Salvaci, Signore, nostro Dio
Introduzione
«Vedi, Signore, com’è fragile l’uomo! Stendi le tue mani che guariscono, rinfranca ogni nostra debolezza»: è la preghiera che suscita in noi la liturgia di questa Domenica e accompagna l’intero cammino quaresimale. La vera e unica discendenza di Abramo si realizza nell’accoglienza del Signore Gesù, perché solo nella sua Parola conosciamo la verità e la libertà. Facendo memoria del nostro Battesimo, siamo chiamati a superare qualsiasi presunzione di esclusività o tentativo di rivendicazione in ordine alla salvezza offerta dal Signore e chiediamo di «crescere nella fede, nella speranza e nell’amore», per «esprimere in una vita giusta l’immagine di Cristo».
LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA
LETTURA VIGILIARE Lc 9, 28b-36
Lettura del Vangelo secondo Luca.
In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.
Amen.
Commento al filmato: è gioioso, esultante, il canto della Tromba che descrive la Trasfigurazione di Gesù davanti ai discepoli profondamente turbati; – questo luminoso “Allegro” del Concerto in Si b Magg di Vivaldi ci trasmette una grande emozione davanti alla straordinaria testimonianza del “Padre”
«Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!»
MESSA NEL GIORNO – RITI DI INTRRODUZIONE
ALL’INGRESSO Sal 61 (62), 8-9
In Dio la mia salvezza e la mia gloria, è il Dio della mia forza e mia speranza è lui. In lui sperate, voi tutti qui riuniti, aprite il vostro cuore innanzi a Dio perché è il Signore, è lui che ci soccorre.
Non si dice il Gloria.
ATTO PENITENZIALE
Fratelli e sorelle, invitati alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, manifestiamo il nostro sincero pentimento e riconosciamoci peccatori: le nostre colpe meritano condanna, ma il Signore, nella sua infinta misericordia, ci accoglie e ci restituisce alla libertà dei figlio di Dio.
Tu che conosci e comprendi le nostre debolezze:
Kyrie, eléison.
Tu che hai esteso a tutte le genti la benedizione data ad Abramo:
Kyrie, eléison.
Tu che ci hai liberato e hai fatto di noi il tuo popolo santo:
Kyrie, eléison.
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
Commento al filmato:sono armonie dolcissime, supplici, adoranti, quelle dello stupendo “Largo” dal Concerto in Si b. di Vivaldi, che cantano questo Atto Penitenziale:
«Fratelli e sorelle, invitati alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, manifestiamo il nostro sincero pentimento e riconosciamoci peccatori: le nostre colpe meritano condanna, ma il Signore, nella sua infinta misericordia, ci accoglie e ci restituisce alla libertà dei figlio di Dio.»
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Preghiamo.
O Dio, che per la forza dello Spirito Santo iscrivi indelebilmente nel cuore dei credenti la santità della tua legge, donaci di crescere nella fede, nella speranza e nell’amore perché, conformandoci sempre al tuo volere, ci sia dato di conseguire un giorno la terra della tua promessa. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.
LITURGIA DELLA PAROLA
LETTURA Dt 6, 4a; 18, 9-22
Manderò un nuovo profeta.
Lettura del libro del Deuteronomio.
In quei giorni. Mosè disse: 4«Ascolta, Israele: Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio.
Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui».
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
Commento al filmato:Ha una grande carica drammatica il discorso di Mosè al Popolo doi Israele – il Violoncello e il Pianoforte dello spettacolare “Allegro Vivace”della Sonata in Do Magg di Johannes Brahms, si sctenano in un dialogo imperioso ma, a tratti dolcissimo per cantare l’accorata esortazione di Mosè:
Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”
SALMO Sal 105 (106)
Salvaci, Signore, nostro Dio.
Abbiamo peccato con i nostri padri, delitti e malvagità abbiamo commesso. I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie, non si ricordarono della grandezza del tuo amore. R.
Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti. Ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido. R.
Si ricordò della sua alleanza con loro e si mosse a compassione, per il suo grande amore. Li affidò alla misericordia di quelli che li avevano deportati. R.
Commento al filmato:le note dolcissime, sognanti del Pianoforte nel luminoso“Largo”del Concerto in Fa min di Bach, cantano con melodie ineffabili il Salmo del Responsoriale Salvaci, Signore, nostro Dio:
Si ricordò della sua alleanza con loro e si mosse a compassione, per il suo grande amore. Li affidò alla misericordia di quelli che li avevano deportati.
EPISTOLA Rm 3, 21-26
Cristo, giusto e giustificatore, strumento di espiazione.
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
Commento al filmato:è straordinaria la carica di esultanza che provoca in noi lo splendido “Allegro”del Concerto in Fa Magg di Vivaldi – il dialogo spumeggiante dell?Oboe con l’Orchestra, ci fa vivere con emozione l’annuncio della Salvezza di san Paolo ai Romani:
È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio
CANTO AL VANGELO Cfr Gv 8, 46-47
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Credete in me, dice il Signore;
chi è da Dio ascolta le parole di Dio.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO Gv 8, 31-59
Abramo esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni.
Gloria a te, o Signore
In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio».
Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo
Commento al filmato: in questo stupefacente, entusiasmante “Allegretto Poco Mosso” della Sonata in La Magg. di César Franck, il Violoncello, con un suono profondo, struggente, e il Pianoforte con le sue note limpide, cantano con toni appassionati, emozionanti, il dialogo accorato di Gesù con quei Giudei che avevano detto di credere in Lui ma che, in realtà lo contestano e lo vogliono uccidere; – nel finale, questa straordinaria musica sottolinea con forza il solenne annuncio di Gesù:
«In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
DOPO IL VANGELO
Vedi, Signore, com’è fragile l’uomo! Cerca le ferite che hai curato; tanta indulgenza hai avuto con noi, ma ancora troverai da perdonare. Stendi le tue mani che guariscono, risana le membra malate, rinfranca ogni nostra debolezza, conserva ciò che è intatto in fedele costanza.
PREGHIERA UNIVERSALE
Fratelli e sorelle, con fede salda e incrollabile, rivolgiamo al “Dio di Abramo” le nostre suppliche perché, nel suo Figlio fatto uomo, ci guidi sulla strada della vera libertà.
Rendi liberi, o Padre, i nostri cuori!
Per la Chiesa, perché, in coerenza di vita, agisca sempre con verità per il bene dei fedeli: preghiamo. R.
Per l’umanità intera, perché sappia camminare con rinnovato impegno nell’assidua ricerca della pace, della giustizia e della libertà: preghiamo. R.
Per noi tutti, perché, “gratuitamente giustificati dalla grazia di Dio”, sappiamo essere testimoni liberi e coraggiosi del suo amore e della sua bontà: preghiamo. R.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Custodisci, o Padre, la tua famiglia con inesauribile amore e, poiché si appoggia soltanto sulla speranza del tuo aiuto, donale di camminare sempre con gioiosa certezza verso la patria eterna. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
LITURGIA EUCARISTICA
PROFESSIONE DI FEDE
Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
SUI DONI
Ti offriamo con gioia, o Dio, questi doni coi quali tu ci conforti nel tempo e ci insegni a sperare nelle tue promesse eterne. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Tu nei secoli antichi, benedicendo la futura stirpe di Abramo, rivelasti la venuta tra noi di Cristo, tuo Figlio. La moltitudine di popoli, preannunziati al patriarca come sua discendenza, è veramente la tua unica Chiesa, che si raccoglie da ogni tribù, lingua e nazione. In essa contempliamo felici quanto ai nostri padri avevi promesso.
Nella gioia di questa profezia finalmente compiuta, eleviamo con tutte le schiere celesti l’inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo…
ANAMNESI
Mistero della fede.
Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo
ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr Ger 31, 3. 10; Sal 125 (126), 4
Con amore fedele ci hai amato, Signore, attirandoci a te con bontà. Richiamaci, Padre, dall’esilio, raccogli, come pastore, il tuo gregge e conservalo unito.
ALLA COMUNIONE Cfr Gv 11, 52; Sal 105 (106), 47; Ap 19, 17
Il Cristo ci è stato donato per raccogliere i figli dispersi di Dio e farli tornare insieme nell’unità dell’amore. Salvaci, Signore Gesù, raduna tutti i popoli per l’eterno banchetto.
DOPO LA COMUNIONE
Preghiamo.
I sacramenti della nuova alleanza cui abbiamo partecipato ci donino, o Dio, di esprimere in una vita giusta l’immagine di Cristo perché nella gloria della risurrezione ci conformiamo un giorno pienamente a lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
RITI DI CONCLUSIONE
Il Signore sia con voi.
E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e
Spirito Santo. Amen.
A Gesù Crocifisso – Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)