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31 Marzo 2025 4a Domenica di Quaresima (ambr. c)

ArteMusicaPoesia

31 Marzo 2025 4a Domenica di Quaresima (ambr. c)

El Greco – guarigione del cieco nato

DOMENICA DEL CIECO NATO

Anno C – IV di Quaresima

Rito Ambrosiano

Signore, nella tua luce vediamo la luce

Introduzione

Nel cammino verso la Pasqua, la Domenica del Cieco riporta al centro il tema battesimale, richiamato dalle immagini dell’«acqua» e della «luce». Nella vicenda del «mendicante guarito» è descritto l’itinerario battesimale di ogni credente, il cammino di illuminazione che ci rende uomini nuovi: figli della luce, destinati alla salvezza del Signore. La liturgia è invito a verificare il nostro rapporto con Gesù e la nostra stessa conoscenza di Lui. Per camminare nella sua luce è necessario rinnovare la nostra adesione di fede. Credere in Gesù, «Luce del mondo», significa riconoscere che solo la sua pienezza di Figlio di Dio può dare orientamento e senso all’esistenza umana, strappandola dalla cecità e dalle tenebre dei nostri limiti e delle nostre fragilità.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

LETTURA VIGILIARE Mt 17, 1b-9

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.

Amen.

Commento al filmato:l’esultante canto delle Trombe accompagnato dalle note ritmate dell’Orchestra, nell’esuberante “Allegro”del Concerto in Si b Magg di Vivaldi, ci introduce alla Bellezza della Trasfigurazione in cui la Divinità di Gesù si manifesta ai tre discepoli prescelti:

«E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole

e le sue vesti divennero candide come la luce.»

 

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRRODUZIONE

ALL’INGRESSO

Cfr  Sal 12 (13), 4-5

Signore, da’ luce ai miei occhi perché non mi addormenti nella morte; perché l’avversario non dica: «Sono più forte di lui». Tu che hai aperto gli occhi al cieco nato, con la tua luce illumina il mio cuore perché io sappia vedere le tue opere e custodisca tutti i tuoi precetti.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle, la fede è come una luce che guida il nostro cammino: invitati dal Signore alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, riconosciamoci bisognosi di questa luce e disponiamo il nostro spirito al pentimento.

(Pausa di silenzio) 

Tu che, nell’acqua e nello Spirito Santo, ci hai rigenerato a tua immagine:

Kyrie, eléison. 

Tu che apri i nostri occhi alla luce della fede:

Kyrie, eléison.

Tu che ci inviti a camminare come figli della luce:

Kyrie, eléìson.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato:due brani di una intensa, delicata bellezza ci invitano a cantare le Antifone d’Ingresso alla Liturgia – le note limpide, dolcissime, del Flauto nel luminoso “Largo”del Concerto in Sol min “Il Pastor Fido” di Vivaldi, intonano con toni supplici il cando d’Ingresso tratto dal Salmo 13, illuminati da un prezioso “il Cieco nato”di Poussin:

Signore, da’ luce ai miei occhi perché non mi addormenti nella morte; perché l’avversario non dica: «Sono più forte di lui».

Il canto dell’Atto Penitenziale è intonato dalle note dolcissime, sognanti del Violino solista nello stupendo “Largo”del Concerto in Si b Magg di Vivaldi:

Fratelli e sorelle, la fede è come una luce che guida il nostro cammino: invitati dal Signore alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, riconosciamoci bisognosi di questa luce e disponiamo il nostro spirito al pentimento.

 

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo

O Dio, che all’uomo creato a tua immagine doni sostegno nel tempo in vista dei beni eterni, moltiplica la fecondità della tua Chiesa perché quanti nascano alla vita terrena tutti rinascano alla vita del cielo. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA(Es 17, 1-11)

Dio per mezzo di Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia.

Lettura del libro dell’Esodo.

In quei giorni. Tutta la comunità degli Israeliti levò le tende dal deserto di Sin, camminando di tappa in tappa, secondo l’ordine del Signore, e si accampò a Refidìm. Ma non c’era acqua da bere per il popolo. Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?». In quel luogo il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. 7E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. 11Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato:è entusiasmante lo spettacolare “Allegro”del concerto in Sol min di Vivaldi, che ci introduce nella drammatica ma gloriosa vicenda della protesta del popolo contro Mosè per la mancanza d’acqua, ma Dio mostra ncora una volta il Suo Volto misericordioso:

«Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».

Nella seconda parte della Lettura, le note solenni, maestose della Tromba e dell’Organo nell’affascinante “Corale – Preludio Tromba e Organo”di L. Krebs, cantano la vittoria di Israele contro Amalek:

Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio».

 

SALMO 

Sal 35 (36)

Signore, nella tua luce vediamo la luce.

Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo:

uomini e bestie tu salvi, Signore. R.

Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie. R.

È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore. R.

Commento al filmato: in questo delicato, dolcissimo “Adagio-poco Andante” della Sonata in Mi b Magg di Mozart, il Violino e il Clavicembalo cantano con toni adoranti, appassionati, il responsoriale «Signore, nella tua luce vediamo la luce» tratto dal Salmo 35/36 – un inno di lode e adorazione dell’Amore e della Giustizia del Signore:

«Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo.»

 

EPISTOLA(1Ts 5, 1-11)

Dio ci ha destinati alla salvezza per mezzo di Cristo.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.

Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.

Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato:le note ritmate,  frementi dei Violoncelli nella spettacolare “Allegro”della Sonata in Mi min di Vivaldi, cantano con toni drammatici l’accorata esortazione di san Paolo: 

Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.

 

CANTO AL VANGELO

Cfr  Gv 8, 12

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO Gv 9, 1-38b

Il cieco nato.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a Te, o Signore

In quel tempo. Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».

Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».

Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».

Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato:nello splendido, dolcissimo, “Andante ma un poco adagio” del Concerto in Re Magg di Mozart, il Pianoforte e l’Orchestra, in un dialogo intenso, appassionato, raccontano l’Amore e la tenerezza di Gesù nell’atto, del tutto gratuito, di guarire il Cieco nato per manifestare la Gloria di Dio

«Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».

 

DOPO IL VANGELO Cfr  Sal 76 (77), 13-15; 145 (146), 7-8

Mediterò su tutte le tue opere, ricorderò le tue meraviglie. O Dio, le tue vie sono sante, tu compi i prodigi. Spezza, Signore, le catene ai prigionieri

e fa’ che i ciechi vedano; Signore, solleva chi soffre.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, presentiamo le nostre suppliche a Cristo, vera «Luce del mondo», perché rischiari le tenebre dei nostri cuori.

Ascoltaci, Signore. 

Per la Chiesa, chiamata a essere segno visibile della tua misericordia che salva: ti preghiamo. R

Per i responsabili delle Nazioni e per coloro che sono impegnati a servizio del bene comune: ti preghiamo. R.

Per quanti non hanno la luce della fede e per i cristiani che sono nel dubbio: ti preghiamo. 

Per noi, che nel Battesimo siamo rinati a vita nuova: ti preghiamo. R

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Accogli con bontà, o Dio onnipotente, la nostra preghiera e soccorri i tuoi fedeli con le risorse molteplici della tua misericordia, perché tutti i redenti siano serbati dalla tua provvidenza alla speranza della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

Amen. 

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

SUI DONI

Questi misteri della nostra redenzione ci trattengano, o Dio, da ogni umano smarrimento e ci guidino sulle vie della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente giusto e fonte di salvezza ringraziarti, o Padre, e con tutti i nostri sensi renderti gloria perché hai lavato la cecità di questo mondo e ai nostri occhi ottenebrati hai fatto risplendere la luce vera, quando – prodigio inaudito – hai ridato la vista al cieco nato. Nel mendicante guarito è raffigurato il genere umano prima nella cecità della sua origine e poi nella splendida illuminazione che al fonte battesimale gli viene donata.

Per questo segno della tua misericordia, con tutte le schiere celesti, cantiamo senza fine l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr  Rm 13, 13; Mt 5, 16

Fratelli, amiamo la luce e la giustizia, camminiamo come nel giorno. Miriamo a far risplendere le nostre azioni al cospetto di Dio.

ALLA COMUNIONE

Cfr  Pr 9, 5-6; Ap 2, 17; 3,5

«Venite, mangiate il mio pane – dice il Signore – 

bevete il vino che vi ho preparato e abbiate la vita». Donaci, Signore Gesù, la manna nascosta

e non escluderci dal libro della vita.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

A noi che abbiamo diviso lo stesso Pane di vita concedi, o Padre di tutti, di aprirci all’amore reciproco e di aiutarci a vicenda come membra di un unico corpo. Per Cristo nostro Signore.

Amen. 

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen. 

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)

 

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